C-Net ha provato a mettere sulla bilancia Internet e - a loro dire - pesa 498.438.559.990 Kg. Il peso è stato ottenuto mettendo insieme i dati pubblici di computer, server e cavi di connessione. Al peso ottenuto sono stati aggiunti 6,075,000 Kg di iPhone e circa 6.800.000 Kg di Blackberry.
Secondi i dati di C-Net a Internet sono connessi circa 570.937.778 computer (dati dell'Internet Systems Consortium) e il peso di ogni computer è stato calcolato essere in media 40 Kg (monitor compreso). Molte delle macchine collegate a Internet sono notebook , ma molti PC connessi sono dotati di stampante e scanner, facendo innalzare di molto la media del peso complessivo dei computer.
I server (i computer nei quali sono memorizzati, ad esempio, molti siti web) sono stimati (dati Netcraft) in 175.480.931 in tutto il mondo. Il peso complessivo dei soli cavi che collegano i vari computer è stato stimato essere 87.000.000 di Kg, il peso è stato calcolato tenendo conto dei 15.000 Km di cavi TAT-14 (cavi transatlantici sottomarini) che collegano gli Stati Uniti alla Francia, Olanda, Germania, Danimarca e Inghilterra. Ogni cavo pesa in media 5,8Kg per metro.
Per quanto riguarda gli iPhone, è stato calcolato che Apple ha venduto finora circa 42 milioni di pezzi e tutti questi sono solitamente connessi a Internet per un "peso" complessivo di 6 milioni di Kg.
I virus informatici non hanno un peso fisico ma sono stati menzionati essendo parte integrante di molte della magagne quotidiane che hanno a che fare con Internet. Sulla rete è stato calcolato vi siano al momento applicazioni liberamente scaricabili contenenti una media totale di 287.524 virus.
Il "peso" virtuale dei siti web non è facilmente calcolabile. Su Internet si contano al momento oltre 85 miliardi di pagine web e queste potrebbero essere solo e soltanto la punta di un enorme iceberg.
21.11.09
6.11.09
Etichette alimentari, il laser che stampa informazioni sulla frutta
Vi è mai capitato di stare per dare un morso a una bella mela e fermarvi perché sul frutto è incollata un’etichetta? Le piccole etichette adesive, benché apparentemente innocue, sono un bel problema per chi si occupa di riciclo di rifiuti alimentari. Qualcuno ha pensato di risolvere il problema brevettando una tecnologia che sfrutta un fascio laser a bassa emissione di biossido di carbonio e incidere le informazioni direttamente sul prodotto.
Il sistema di etichettatura laser è pubblicizzato come un non intrusivo e a prova di manomissione; il curioso metodo è al momento utilizzato su frutta e verdure commercializzate in Nuova Zelanda, Australia e vari paesi della costa che si affaccia sull’Oceano Pacifico.
Se l’uso di questa tecnologia sarà approvato anche negli Stati Uniti, i ricercatori della University of Florida e dell’USDA Agricultural Research Service sperano di iniziare a sfruttarlo commercialmente nell’industria per la produzione dei pompelmi; secondo i test fatti dalle due organizzazioni, infatti, le etichette-laser non degradano in alcun modo la loro qualità o fanno perdere acqua ai frutti. Contrariamente a quanto accade con l’etichetta adesiva, infatti, il pompelmo è privo di potenziali agenti patogeni e l’incisione laser non fornisce nuovi punto d’ingresso per i germi.
L’FDA (Food and Drug Administration), l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, è nella fase finale di approvazione della tecnologia. Non è da escludere che prima o poi il sistema venga approvato anche in Europa e dunque un giorno potremmo anche da noi vedere arance e pompelmi incisi al laser.
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