30.10.09

Neppure la morte separa da Facebook

FaceBook ha predisposto un controverso modulo per la segnalazione del decesso di una persona. La comunicazione, ad ogni modo, non è sufficiente per chiudere l'account. Il popolare sito di social network, infatti, non rimuove l'account degli utenti deceduti ma continua a memorizza foto e altre informazioni custodendo i dati dell'iscritto all'infinito. L'account di un utente deceduto continuerà a visualizzare foto e messaggi in bacheca, ciò che sarà rimosso sono soltanto le informazioni di stato ("A cosa stai pensando?") e le informazioni presenti nel profilo.

Amici o familiari che desiderano comunicare un decesso devono utilizzare un modulo di segnalazione, nel quale saranno richieste "prove" quali la certificazione di morte. Dopo la segnalazione e non meglio precisate procedure di verifica l'account sarà trasformato in un account commemorativo. Solo gli amici confermati possano accedere al profilo o trovarlo nelle ricerche.

C'è chi si chiede quanto sia corretto tutto ciò: i favorevoli all'iniziativa sostengono che con questo sistema si ha la possibilità di vedere foto o leggere i pensieri di una persona cara quando si desidera; i contrari, d'altra parte, sostengono che toccherebbe a ogni iscritto decidere a priori cosa fare dei propri dati e ricordi personali in caso di morte.

Facebook, 30mila server al servizio del social networking

Quanti server ha Facebook? Fino adesso si ipotizzava 10.000, un numero che la società aveva comunicato ad aprile del 2008, ma la crescita imponente del servizio ha reso da tempo necessario il ricorso a nuovi server e il numero attuale è ora di circa 30.000 unità. A comunicare questi dati è Jeff Rothschild, vice president of technology dell'azienda durante una sessione di domande e risposte con Data Center Knowledge, un blog dedicato alla tecnologia e sul quale si apprende che FaceBook è anche una delle aziende con il più alto numero di server al mondo, anche se ancora dietro a società quali gli hosting provider Rackspace, 1&1 Internet e OVH ognuna delle quali ha in housing più di 50.000 server nei propri data center. Dal 2008 Facebook ha aggiunto 20.000 server e tale acquisto spiega anche la richiesta di un prestito a maggio del 2008 per circa 100 milioni di dollari.

Il numero dei server, benché elevatissimo, non è niente rispetto ai dati di Google. Per la grande "G", infatti, già nel 2005 si stimavano 450.000 server (e alla data attuale la cifra è è sicuramente da aggiornare): quello che fa impressione è la rapidità con cui l'infrastruttura di rete di Facebook è cresciuta. Il social network si trova oggi a gestire 80 miliardi d'immagini ed è in grado di distribuire agli utenti anche 600.000 foto al secondo. Se si pensa a questi dati è ovvio che di tanto in tanto sia inevitabile qualche disservizio, come avrà avuto modo di verificare chiunque usi il sito di social network.

Impressionante anche il flusso dei dati riguardante i log delle attività degli utenti: le informazioni gestite giornalmente occupano oltre 25 terabyte pari dice Rothschild (per assegnare un ordine di grandezza) "a 1.000 volte il volume della corrispondenza consegnata in un giorno dal servizio postale negli Stati Uniti".

In Italia una delle server-farm più grandi è quella di Aruba: siituata in un ambiente al centro di Arezzo, si estende su 2.000 mq con la capacità di contenere fino a 10.000 server: oltre 250 teraB di spazio disco per Shared Hosting collegati alle principali dorsali dati con 4 link 10Giga Ethernet a 10.000 Mbit/s, 2 link STM16 (Packet-Over-Sonet) a 2.500 Mbit/s e 2 link Giga Ethernet a 1.000 Mbit/s per un totale di 47.000 Mbit/s. La connettività é ridondata e gestita tramite il protocollo BGP4 (AS31034) ed é fornita da 3 diversi carrier (Wind,Telecom Italia,Cogent) più una connessione diretta al punto di interscambio MIX di Milano.

15.10.09

La costruzione del cubo Apple sulla 5th Avenue a New York

Il cubo trasparente di Apple presente sulla “fifth avenue” è un’opera d’architettura curatissima nei particolari e indicativa dei rigidi canoni seguiti dalla casa di Cupertino nel campo del design. Un video di un po' di temp fa presente su YouTube consente di scoprire che dietro l’opera d’ingegneria vi sono numerosi studi e preparativi. Il fabbricato è costruito con una particolare pietra di provenienza italiana, acciaio, vetro e i migliori materiali provenienti da varie parti del mondo.

Le lastre di pietra provengono dalla provincia fiorentina e il committente richiede che tutte le piastrelle siano dello stesso colore e senza variazioni cromatiche, caratteristiche non facilmente ottenibili da materiali disponibili in natura.

L’acciaio proviene dal Giappone ed è sottoposto ad un trattamento speciale che lo rende riflettente come uno specchio. La polvere usata per cambiare la rifrazione dell’acciaio è fine come la farina da cucina.

Le squadre d’operai che lavorano alla costruzione del cubo sono attente ad ogni particolare, avendo cura anche per i piccoli dettagli e attenzione nell’ottenere i migliori risultati. Tanta ricercatezza è apprezzata da newyorkesi e dai turisti, tanto da farne uno degli oggetti (qualcuno azzarda “un monumento”) tra i più fotografati della città.