26.4.10

E’ ufficiale: ora il floppy da 3,5” è morto per davvero


Gli utenti Mac se ne erano già accorti dodici anni addietro: con l’introduzione del primo iMac, Apple aveva decretato la morte del drive per floppy disk. “Pazzi, folli, come faremo senza dischetti?” Se ne erano sentite di tutti i colori ad agosto del 1988 quando fece la sua comparsa il bellissimo iMac bondi blue. Eppure Apple aveva ancora una volta visto giusto: il lettore floppy disk era e resta un supporto lento, inaffidabile, delicato, poco capiente, per nulla adatto in queste epoche nelle quali anche la più modesta delle fotocamere produce immagini di dimensioni elevate, tanto che a malapena riusciamo a sistemare ricordi e le foto delle vacanze sui sempre più capienti dischi interni o supporti esterni. E pensare che fu proprio Apple la prima azienda ad adottare lo strano drive da 3,5” quando tutti i soliti produttori di PC qualsiasi adoperavano il vecchio e ingombrante formato da 5,25”. Altri tempi, altre visioni. Apple non si crea troppi problemi quando c’è qualche tecnologia troppo obsoleta da tagliare: l’ha fatto con i floppy, ma ha avuto il coraggio di farlo con varie tecnologie e persino con Mac OS “classico”, il vecchio sistema operativo che equipaggiava tutti i Mac prima dell’avvento di Mac OS X.

The Mainichi Newspaper riporta che Sony - detentrice del 70% del mercato dei venditori di floppy disk - ha annunciato che da marzo 2011 terminerà la produzione dei dischetti da 3,5”. La società nipponica aveva lanciato il primo drive per floppy disk nel 1981. Il maggior numero di vendite di dischetti pare sia stato raggiunto nel 2002: circa 47 milioni di pezzi; le vendite si sono, invece, ridotte all’anno fiscale corrente a 12 milioni di pezzi.

13 commenti:

kOoLiNuS ha detto...

Purtroppo in ambito pc / server non Mac un floppy può tornare comodo (e certe volte vitale) in situazioni di recovery ... tant'è che qualche mese fa ne ho fatto comprare uno usb in azienda ...


Avrei da dire anche sull'affidabilità dei supporti ottici (anche di marca), ma mi tengo "in topic" e saluto la "morte" del floppy ;-)

pcna ha detto...

io ho ancora la mia prima enciclopedia multimediale da 111 floppy e il mio caro 486
almeno in casa mia questi supporti e queste macchine non moriranno mai!

immobilefermo ha detto...

in realtà il floppy da 3.5 non è affatto morto ma molto ben in voga anche in europa tanto che vengono prodotti piu floppy che memorie smart. e comunque la sony li produrrà ancora fino a fine 2011 :p

società di consulenza aziendale ha detto...

Bhè credo che i floppy non vengano usati oramai da molto molto tempo, lo spazio di un floppy è troppo poco per qualsiasi cosa, non capisco chi possa servirsene quando ci sono migliori alternative

kermitilrospo ha detto...

r.i.p.

amen

Unknown ha detto...

da dire anche una cosa ... tutte le agenzie governative che trattano dati sensibili tipo poste italiane esercito ecc... nell' amministrazione usano appositamente vecchia strumentazione ... in parte per i budget limitati in altra parte per la difficolta da parte degli hacker di penetrare i vecchi protocolli dato che sono abbastanza blindati ... in piu usano ancora stamoanti ad aghi con fogli a modulo continuo ecc ...

Pi Key ha detto...

Addio Floppyno!!! Mi mancherai!!!

Pi Key ha detto...

Ripenso ancora a quando giocavo a "prince of persia" e il gioco era installato nel floppy.
Nooooooooo.....addio!

occhiali scontati ha detto...

Oddio mi ero quasi dimenticata dell'esistenza dei floppy, che peccato che le nuove generazioni non sapranno mai cos'era ahahahah

AtlAzz ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
amogeek ha detto...

Quanti ricordi con il Floppy

spammone ha detto...

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Unknown ha detto...

possiedo dove ancora vi lavoro, un computer fisso dove uso i floppy con relativa stampante, sempre in floppy possiedo diversi opere come operare in ufficio da amministratore da contabile da gestione aziendale e anche opere musicali e lezioni di inglese francese spagnolo, anche se ai miei figli non interessano, sono certo che fra qualche anno i miei nipoti saranno curiosi di sapere come si lavorava decenni fa